Si tratta di una condizione molto diffusa. Il motivo più frequente che ai nostri giorni spinge le persone a consultare uno psicologo, è una dolorosa sensazione di mancanza di un senso profondo che motivi il proprio esistere, ciò che comunemente è definito appunto disagio o "crisi esistenziale": ci sono molte persone che apparentemente conducono un'esistenza tranquilla, sembrano realizzate dal punto di vista lavorativo, hanno degli affetti, eppure soffrono a causa di una dolorosa sensazione di mancanza di senso, accompagnata da una sorta di tristezza, appiattimento affettivo e mancanza di energia vitale.
Il disagio o crisi esistenziale è una condizione che subentra nel momento in cui non è diagnosticabile
una precisa psicopatologia, ma la persona vive tuttavia un profondo senso di malessere che, per essere risolto, può richiedere l'intervento dello psicologo-psicoterapeuta. Viviamo in una società sempre più complessa ed incerta, dove non sempre è facile fare quelle scelte che ci portano a vivere una vita significativa e in contatto con la nostra essenza o natura. Ad esempio potresti avere la sensazione di avere indossato per tutta la vita degli abiti che non corrispondono ai tuoi gusti e alle tue misure perchè sono stati scelti da altri, senza tener conto delle tue esigenze. Ecco quindi che arriva la "crisi", la sofferenza che ci segnala che c'è qualcosa che non va.
La crisi esistenziale è uno stato che compare qualora vengano messi in discussione i principali aspetti dell'esistenza di un individuo, quali per esempio le scelte di studio, lavorative, i propri progetti, la famiglia, gli affetti, fino al senso stesso della propria vita. Possono esserci momenti tipici di insorgenza delle crisi in relazione alla fase esistenziale: crisi adolescenziale, crisi dei 30-40-50 anni, crisi da pensionamento. Anche eventi positivi come la nascita di un figlio, o una promozione sul lavoro ed il raggiungimento di obiettivi di carriera che ci si era prefissati, possono essere correlate all'inizio di un disagio/crisi esistenziale. Questi momenti di vita possono risvegliare nella persona domande sulla propria esistenza, sul modo di concepire e condurre la propria vita, sulla morte, e così via.
Una consulenza psicologica può diventare quindi indispensabile nel momento in cui l'esistenza individuale comincia a perdere di senso, si ha la sensazione che la propria vita sia diventata banale, insomma un'esistenza che diventa sempre più schematica, pre-ordinata e che ci allontana da ciò che di più intimo custodiamo nel nostro animo e a cui non consentiamo di emergere. La consulenza psicologia può aiutare a riflettere sulla propria vita, sulle proprie scelte e a risolverne gli aspetti problematici: la persona che soffre vede il proprio problema da una sola prospettiva, la sua, e si percepisce senza via d'uscita. Lo psicologo può aiutare la persona a vedere nuove prospettive, a cogliere aspetti del problema fino ad ora mai visti. Ad esempio a vedere la "crisi" come un'opportunità che ci capita nella vita per consentirci di fermarci, riflettere, ed entrare in contatto con il nostro sé più autentico, dargli spazio e farlo emergere.
Il fine ultimo di una consulenza esistenziale è aiutare la persona a far emergere, dare alla luce e forma a ciò che di più importante custodisce nel suo cuore, affinchè possa entrare in contatto con quell'energia vitale che ogni essere umano custodisce dentro di sè.